7) Ricordati di te! Un percorso di narrazione autobiografica per raccontarsi attraverso i ricordi

Dal 27 gennaio al 31 marzo 2022 i ‘Longevi’ della Fattoria del Borgo di Montefabbri (Vallefoglia) – capofila del progetto “Agricoltura Sociale Marche” - hanno partecipato al percorso di narrazione autobiografica Ricordati di te! inserito nelle azioni di “Longevità attiva” del Progetto.
Il gruppo di Longevi, una ventina di donne e uomini over 65, hanno raccontato la propria storia prendendo spunto dalle emozioni legate ai ricordi.
Guidati da Cristina Ortolani, ricercatrice e storyteller, hanno raccontato la propria storia prendendo spunto dalle emozioni legate ai ricordi.

Il percorso si è svolto in dieci incontri durante i quali il gruppo, attraverso vari strumenti quali la scrittura, il disegno, il collage e la cucina, si è messo alla prova con il racconto autobiografico.
Tutti i giovedì per due mesi i partecipanti hanno condiviso momenti di riflessione personale, memorie ed esperienze pratiche all’interno degli spazi della fattoria del Borgo, dalla cucina al “Giardino Sensoriale”.
Il percorso è stato preceduto da un laboratorio durante il quale, con la rilegatrice Lorena Iacomucci (Co_lore - Pesaro), i Longevi hanno realizzato il “Quaderno dei giorni”, un diario artigianale le cui pagine si sono riempite man mano di pensieri e di riflessioni, dalla memoria degli oggetti raccolti in una “Scatola dei ricordi” alla memoria olfattiva legata ai piatti della propria tradizione familiare.

 Ricordi Foto 1 quaderni

Ricordi foto 2 quaderni

Alcune tappe del percorso:

Le Madaleines: il sapore dei ricordi

Il percorso di narrazione è partito prendendo spunto dalle Madaleines di Proust, evidenziando il potere generativo della memoria. Basta un piccolo dolce per svelare nella sua potenza un ricordo da riassaporare, il profumo in grado di liberare il ricordo dal suo nascondiglio ed ogni partecipante ha riflettuto sulle proprie “madeleines”, piatti e pietanze legate alla propria tradizione famigliare.

Ricordi Foto 3 Madelaine

Ricordi Foto 4 Scrittura


La scatola dei ricordi

Percorsi nella memoria: partendo da un oggetto gelosamente conservato si risale al tempo ed alla vita che quell’oggetto simboleggia. Gli oggetti sono stati raccolti in una scatola.
Le scatole stesse dei ricordi realizzate dai longevi ci parlano di loro, dei loro ricordi, delle loro passioni e della personalità.

Ricordi Foto 5 Scatole

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La memoria delle cose

Alcuni degli oggetti scelti dai Longevi

Ricordi Foto 9 Cristina Ortolani n


Il percorso si è concluso sabato 9 aprile con una mattinata sul prato della Fattoria dove i Longevi hanno allestito diverse postazioni dando vita ad una vera e propria Biblioteca Vivente, dalle loro postazioni hanno condiviso le loro storie con amici e parenti mostrando gli oggetti, le foto più care ed i propri lavori creativi, narrando le proprie passioni, le persone ed i ricordi più importanti, svelando le ricette della propria famiglia e le abitudini della vita in campagna.
I partecipanti hanno avuto la possibilità di ascoltare storie interconnesse, di conoscere oggetti, tradizioni e festività oggi dimenticate, di immaginare case, profumi ed ambienti, consolidando il senso di appartenenza ad una collettività indissolubilmente legata alla memoria e alla sua forza generativa.
La memoria dei longevi di Vallefabbri è divenuta un luogo di incontro, di formazione e di trasmissione dell'esperienza, una dimensione generativa per riconoscere e recuperare il valore dell’appartenenza.
A far da sottofondo, una playlist creata con le musiche scelte dai Longevi nell’incontro dedicato alla “colonna sonora” della loro vita.
La playlist con le canzoni selezionate è disponibile al seguente link:

https://www.youtube.com/playlist?list=PLbbjk2pkK9M-VvP8kpssK_buS5jAhjXrj

(Un grazie per il supporto tecnico ad Ilaria Libanore)

 

I protagonisti del percorso di narrazione autobiografica

Cristina Ortolani – Tutor del Percorso
https://cristinaortolanistudio.it
Newsletter: https://cristinaortolanistudio.it/mnemosine-newsletter/
«Come sempre accade» commenta Cristina Ortolani, tutor del percorso «il lavoro sulle piccole storie di ognuno ha portato alla luce i tanti intrecci tra le storie individuali, le vicende locali e comunitarie e la “Grande Storia”, confermando il potere generativo del dialogo con la memoria. I Longevi della Fattoria del Borgo hanno dispiegato un grande entusiasmo nell’affrontare un’esperienza per molti di loro del tutto nuova: per questo li ringrazio, e ringrazio davvero di cuore anche Enrico e Olessia della Fattoria del Borgo per il loro impegno quotidiano nella costruzione di un tessuto sociale di grande importanza per questo territorio».

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Enrico Libanore e Olessia Tambovsteva – La Fattoria del Borgo - Capofila del progetto Agricoltura Sociale Marche

«Tutti noi siamo una preziosa autobiografia da far conoscere anche solo all’amico o al parente», concludono Enrico Libanore e Olessia Tambovtseva della Fattoria del Borgo. «L’intento fondamentale del nostro progetto è quello di diventare una piccola comunità di persone che con spontaneità camminano assieme, e per raggiungere questo risultato occorre fissare degli obbiettivi legati al quotidiano, alla vita con le sue esigenze in modo che tutti ne vedano la facile realizzazione. Uno di questi obbiettivi è appunto Imparare a raccontarsi partendo dai ricordi senza lasciarsi catturare dalla nostalgia. Con troppa nostalgia non si progetta più, con una consapevole nostalgia invece si acquisisce forza e voglia di scoprire ancora».

Ricordi Foto 10 Enrico Olessia

Carla Tamburini – Gruppo dei Longevi Fattoria del Borgo

Le erbe selvatiche

«La mia scatola sono le erbe. Le erbe selvatiche hanno fatto sempre parte della mia vita e poi le erbe rappresentato una parte fondamentale della nostra cultura contadina - Oggi noi parliamo di economia circolare ma i miei genitori ed i miei nonni che venivano in campagna applicavano questi concetti tutti i giorni e con le erbe selvatiche dobbiamo prendere quello che la natura ci offre in quel momento a seconda della stagione, non decidiamo noi!».

Ricordi Foto 11 Carla

«Oramai sono tre anni che vengo alla Fattoria del Borgo, da quando sono andata in pensione e non vedevo l’ora di potere entrare a far parte di questo Gruppo.
Qui il bello è che ognuno fa quello che si sente di fare, se una cosa a me non piace o non mi sento di fare un’attività non la faccio, ognuno si sente libero di partecipare alle attività che più lo attraggono. Venire alla fattoria del Borgo vuol dire staccare la spina con tutto il resto pur essendo io in pensione, e ne abbiamo tutti un gran bisogno
».

Veronica Guerra – Gruppo dei Longevi Fattoria del Borgo

Frutta come una volta

Ricordi Foto 12 Veronica Guerra

«Nella mia scatola dei ricordi ci sono i centrini che faceva mia mamma.
La mia famiglia era molto laboriosa. eravamo in 14 in casa. Lo zio faceva gli zoccoli, il mio babbo faceva le scope ed i canestri, due zie le sarte, mia nonna cucinava e la mamma faceva di tutto e tesseva. La mamma faceva imbottite, i materassi, le lenzuola ed i suoi centrini
».

«La mia Madeleine invece, il mio dolce è il pane cristiano!
È una fetta di pane abbrustolito sulla graticola sopra la brace. Si faceva il brodo di carne e poi il pane si toccava nel brodo e via perché non doveva inzupparsi, poi si sbattevano le uova, si passava la fetta del pane nell’uovo si friggeva nell’olio e poi si cospargeva di zucchero. Si faceva a Pasqua, era un dolce che faceva mia nonna
». Tutt’ora io vivo in campagna, sono orgogliosa delle poche cose che ho di quello che so fare, mi piace la campagna, l’orto, il giardino.

Ricordi foto 13 centrini

Perché la frutta come una volta?

«La frutta come una volta perché ho questo grande ricordo di casa mia dove all’ultimo piano c’era una stanza solo per tenere la frutta. Piantavano molti frutti e d’inverno in questa camera c’erano le montagne, i mucchi di pere, mele, noci. La frutta doveva servire per tutto l’anno.
L’uva la appendevano per farla appassire sui tralicci. Poi quando era passita si faceva anche il vino santo
».

Ricordi foto 14 Il pane cristiano

«Venire alla fattoria del Borgo è molto bello, possiamo esporre i nostri pensieri, raccoglierne tanti, condividere con gli altri, imparare dagli altri certe cose, consigliare noi gli altri. Si passano delle belle giornate, a volte mi prende un po' di solitudine perché le mie figlie ed i miei nipoti vivono lontani e venire qui aiuta molto. Fare questo lavoro di narrazione mi è piaciuto davvero tanto».


Nazzareno Massa – Gruppo dei Longevi Fattoria del Borgo

Miniature, Album, Musica

Ricordi foto 15 Nazzareno

«Il mio babbo era un falegname, mio nonno faceva i birocci ed io anche se sono un ragioniere ho ereditato i geni e negli anni mi sono appassionato a fare le miniature anche per i presepi».

Ricordi Foto 16 Miniature

«Ho anche una grande passione per Tex Willer e la mia scatola dei ricordi è tutta tappezzata dalle pagine del fumetto. Contiene una pistola giocattolo di Tex willer, il metro a stecca che usava mio padre ed il lapis “il matitone” con cui mio padre segnava tutti i numeri e le misure sulle tavole».

Ricordi Foto 17 tex willer

«La mia madeleine è la pasta margherita che si faceva una volta, morbida come un cuscino di piume d’oca, tagliata a strati farcita con la crema gialla fatta con le uova, imbombita con l'alchermes e ricoperta con la panna bianca fatta in casa».

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Ricordi Foto 19 Cassetta

«I profumi che ricordo meglio: il profumo della pelle della mia morosa, il profumo della crescia di pasqua appena tolta dal forno, Il profumo del latte bollito delle mucche di Mobili, il profumo di quando mia mamma faceva il bucato, il profumo il del grano quando usciva dalla trebbia ed andava nei sacchi, il profumo dei porcini appena raccolti e messi nel cesto, il profumo del muschio quando faccio il presepe , il profumo della segatura quando faccio dei lavori i legno. Ogni legno ha la sua segatura ed il suo profumo!»

 

Lina Nicolini - Gruppo dei Longevi fattoria del Borgo

Ornamenti Oltre il tempo: fiori lavanda, erbe aromatiche, feltro

«Nella mia scatola dei ricordi c’è questo legno, una scultura che mi ha regalato un mio amico che non c’è più e per me rappresenta un orso che allarga le braccia, ma ognuno ci vede qualcosa di diverso».

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«Per me il profumo dei ricordi è il profumo della camera di mia mamma, del rossetto, della cipria, un profumo di violetta che mi è rimasto dentro.»

Questa esperienza per me è stata molto bella, ero preparata perché mi appassiona molto scrivere ed ho scritto anche molto sul mio paese. Non è facile scrivere, richiede un grande impegno psicologico ed a volte anche sofferenza.

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Sandra Guidi - Gruppo dei Longevi fattoria del Borgo

«Nella mia scatola dei ricordi c’è il fuso che usava mia madre quando ero piccola. D’inverno stavamo nella stalla perché era l’ambiente più caldo, mentre noi bambini si giocava, si faceva l’altalena le mamme filavano la canapa, la lana. Eravamo una famiglia contadina molto grande, era un momento molto bello.»

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La mia madeleine è la crescia brusca, la crescia di Pasqua, tipo pane molto arricchito che si usava fare per Pasqua. Poiché eravamo una famiglia molto grande le cresce ed i dolci si dividevano appena fatti e si portavano nelle proprie camere ed io ricordo questo profumo di crescia brusca, di ciambellone aprendo l’armadio.

Alla fattoria del Borgo quando posso vengo volentieri, ci si ritrova, venire qui è un’esperienza bellissima, quando si è qui uno dimentica tutto il resto, tutte le preoccupazioni. Un po' l’ambiente, un po’ loro che sono molto gentili.

 

Anna Maria Brisigotti – Gruppo Longevi Fattoria del Borgo

Ogni filo una storia

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«Ho realizzato il quaderno dei ricordi seguendo le indicazioni della nostra tutor Cristina Ortolani, sono stati momenti preziosi quelli che ho ritrovato, anche cose molto semplici, mi è piaciuto molto. Per quanto riguarda gli oggetti ho ritrovato dei frammenti di vetro blu che io mi sono portata sempre dietro per tutta la vita, li ho sempre avuti in un cassetto nonostante tutti cambi di casa. Risalgono alla mia primissima infanzia li abbiamo trovati con una mia amica lungo il fiume Apsa, che scorreva davanti casa mia a macerata Feltria. Abbiamo trovato questi vetri luccicanti, trasparenti, di un colore bello, adesso diremmo blu Cina. L’emozione che ha suscitato in me quella visione l’ho ritrovata poche volte nelle opere d’arte con cui sono venuta in contatto successivamente.»

«La foto che mi commuove di più è una foto di mio padre, poiché dietro questa foto ha i suoi pensieri sulla guerra, lui è partito per la guerra in Grecia a 19 anni e voleva lasciare questa foto alla sua famiglia, poiché non sapeva se sarebbe tornato. Il messaggio che c’è dietro questa fotografia è molto attuale perché mio padre era lì con l’esercito occupante e diceva che oltre alla fame il freddo e d alla vita durissima quello che gli pesava di più nel cuore era di essere un invasore, non credere in quello che stava facendo. E poi l’altra cosa bella è che questo foto mia madre la teneva in un baule insieme alle lenzuola ed ogni volta che la vedo sento anche l’odore dei panni e delle lenzuola pulite, un po' come la Madeleine di Proust.»

«Mentre l’uncinetto per me è una passione recente che sa di antico poiché è un po' il fai da te di altri tempi»

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La mia esperienza nel gruppo dei Longevi della Fattoria del Borgo

«Mi ritrovo nelle parole di Cristina Ortolani, la tutor di questo percorso, che dice che quando si viene qui alla Fattoria del Borgo si viene per stare bene. Io abito a Pesaro ed è un sacrificio mettermi in macchina anche perché non amo molto guidare. Dico sempre a Carla la mia amica che mi ha suggerito questo luogo: Carla io ti ringrazierò sempre, tutte le volte che vengo ti devo ringraziare perché mi hai fatto trovare un posto dove si sta bene.»

«A parte la bellezza in sé del posto, poi l’accoglienza, il calore, la fantasia, la creatività che ci mettono loro è coinvolgente, entusiasmante direi.»

 

Maria Teresa d’Ascenzo

«Nella scatola dei ricordi ci sono le cose dei miei bambini quando sono nati, una parte del mio corredo, ho aiutato mia madre a farlo e dei centrini che ho fatto io da ragazza».
«Ora ho iniziato con l’uncinetto che mi aiuta a scaricare le tensioni, mi rilassa, ho un progetto da realizzare e quando le persone mi dicono che gli piacciono sono felicissima. Con Olessia pensavamo di organizzare un corso, le cose da fare che abbiamo in mente sono tantissime!»

Ricordi Foto 25 lavori mariateresa Ricamo

«L’esperienza del quaderno dei ricordi è stata bellissima, nel mio quaderno la prima cosa che c’è scritta è il primo giorno in cui sono arrivata qua. Venivo da un periodo non molto bello dopo il lock down e venire qui mi ha entusiasmato da morire e da lì sono ripartita, mi ha dato tanta carica una scintilla. Da gennaio ad adesso appena posso, due o tre volte a settimana, scappo qua, anche per fare giardinaggio che mi piace tantissimo!
A me piace riscoprire cose che ho già fatto e qui ho modo di rifarle, di riscoprirle in prima libertà.»

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L’oggetto della memoria per me è un paio di orecchini che ho ricevuto per la comunione e che sono stati poi tramandati da me a mia figlia e poi da mia figlia alle poi ai nipoti. La mia Madeleine è quello che adorava mio padre, la pizza dolce, un dolce ripieno di creme, bagnato che si faceva nelle feste, nelle belle occasioni e ci si ritrovata per mangiarlo perché era una quantità esagerata.Le ricette erano sempre di 10, 12 uova perché non solo si si faceva per la famiglia, ma si dava da mangiare a tutti vicinato e parenti.

Ricordi Foto 27 tovaglia

 

Per ricevere ulteriori informazioni potete contattare:

La Fattoria del Borgo – capofila del progetto Agricoltura Sociale Marche

Enrico Libanore
www.lafattoriadelborgo.it
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Cristina Ortolani studio
Cristina Ortolani – tutor del Percorso “Ricordati di te”
https://cristinaortolanistudio.it
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